lunedì 2 agosto 2010

COMUNICATO STAMPA


In questi giorni molti avranno avuto modo di vedere Gallio vestita di bandiere azzurre con un nuovo simbolo grafico: il Gallo Cedrone.

Si tratta di un marchio nato nell'ambito di un progetto che prevede la costruzione di un'impianto di arroccamento che dal centro di Gallio porta sul monte Ongara, un'opera ambiziosa che intende rappresentare un primo passo verso la realizzazione di un'ampio comprensorio sciistico esteso oltre i confini comunali.

Questo desiderio comune di valorizzare le potenzialità turistiche del territorio ha portato successivamente alla decisione di estendere l'utilizzo di questo marchio all'intera promozione turistica del Comune di Gallio.
Un marchio quindi con precise finalità che non intende sostituirsi allo storico Stemma Comunale.

L'Amministrazione Comunale intende seguire un percorso già da tempo avviato da altre località turistiche; si pensi ad esempio all'importanza che riveste nella percezione collettiva il simbolo dello scoiattolo per Cortina d'Ampezzo, che nel proprio Stemma Comunale ha la Torre.

Le bandiere esposte sono uno tra gli strumenti che il Comune ha messo in campo per questa estate; altri gadget saranno T-shirt, Polo, Cappellini, Felpe, Borracce (in co-branding con la svizzera Sigg) tutti acquistabili presso l'Ufficio Turistico e i negozi del centro.

La scelta dell'urogallo come simbolo del territorio, è stata ispirata dalle ampie zone di conifere che hanno da sempre garantito la presenza di questo imponente volatile, e dal fatto che è il più nobile fra tutti i tetranoidi, toponomasticamente associato a Gallio (stemma parlante) e rappresenta uno dei maggiori simboli della cultura venatoria del territorio.

Un segno grafico di forte impatto che per immediatezza e semplicità di memorizzazione rivela una maggiore attitudine turistica rispetto allo stemma comunale.

I colori, azzurro e oro, sono stati ripresi dall'antico Stemma Comunale nel quale, è doveroso ricordarlo, il rosso porpora (capo littorio) fù aggiunto solo in epoca fascista (Regio Decreto del 7 Settembre 1933) e mai più tolto, come hanno fatto altri comuni, dopo la soppressione a seguito del D.L.L. 26 Ottobre 1944.

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